Le comunità energetiche rinnovabili solidali (CERS) sono strumenti chiave per combattere la povertà energetica, valorizzare i territori e promuovere una produzione di energia più consapevole e solidale. Queste comunità non solo forniscono energia rinnovabile, ma contribuiscono anche alla coesione sociale e alla sostenibilità economica e ambientale delle aree in cui operano.
Recentemente, sono state approvate regole operative per incentivare le CERS, inclusa una tariffa incentivante a livello nazionale e un contributo fino al 40% delle spese nei comuni con meno di 5000 abitanti. Il termine CERS, introdotto da Legambiente nel 2021, non ha una definizione normativa specifica, ma sottolinea l’importanza della solidarietà in queste iniziative, particolarmente rilevante per periferie, condomini, scuole e piccoli comuni.
Il caso della comunità energetica di Napoli Est esemplifica i benefici economici e sociali delle CERS. Iniziative come quelle promosse dalla Fondazione Cariplo e da altre istituzioni bancarie e non, mirano a ridurre le emissioni e rafforzare il senso di comunità.
Le CERS possono anche giocare un ruolo significativo nella transizione energetica, con previsioni di contributi per 7 GW di nuova potenza finanziata, contribuendo a circa il 10% degli obiettivi energetici nazionali. Inoltre, queste comunità stimolano la realizzazione di impianti di energia rinnovabile su larga scala, migliorando l’accettabilità sociale delle fonti rinnovabili.
L’elemento solidale è cruciale per il successo delle CERS, integrando l’energia in un processo più ampio di trasformazione comunitaria e sostenibilità. Investimenti in diverse fonti rinnovabili, come mini e micro-eolico, biomasse cogenerative e mini-idroelettrico, sono necessari per potenziare il loro sviluppo.
